Visione in tempo reale del pianeta Trantor



"Bene..." Seldon si concentrò per scegliere un metodo d'esposizione. Poi iniziò: "Se si vuole capire un aspetto dell'Universo, è utile semplificarlo il più possibile e occuparsi solo delle proprietà e delle caratteristiche essenziali alla comprensione. Se si vuole studiare la caduta di un oggetto, non si sta a guardare se è nuovo o vecchio, rosso o verde, se ha odore o è inodore. Si eliminano queste cose, e così non si complica inutilmente il problema. La semplificazione, chiamata anche modello o simulazione, può essere rappresentata in modo reale sullo schermo di un computer oppure come relazione matematica. Se prendiamo la teoria primitiva della gravitazione non relativistica...".
Dors l'interruppe subito. "Avevi promesso di lasciar stare la matematica. Non cercare di infilarla nel discorso chiamandola 'primitiva'".
"No, no. 'Primitiva' nel senso che è conosciuta da tempo immemorabile, che la sua scoperta si perde nelle nebbie dell'antichità come quella del fuoco o della ruota. Comunque, le equazioni di questa teoria gravitazionale contengono una descrizione dei movimenti di un sistema planetario, di una stella doppia, delle maree, e di molte altre cose. Usando queste equazioni, possiamo perfino allestire una simulazione visiva e osservare su uno schermo bidimensionale un pianeta che orbita attorno a una stella o due stelle in orbita reciproca, oppure possiamo ricreare sistemi più complessi con un ologramma tridimensionale. E' molto più facile capire un fenomeno mediante tali simulazioni semplificate che studiando il fenomeno stesso. Infatti, senza le equazioni gravitazionali la nostra conoscenza del moto planetario e della meccanica celeste in genere sarebbe davvero scarsa.
"Ora, via via che si vuole conoscere sempre più a fondo un fenomeno o via via che la complessità di un fenomeno aumenta, si ha bisogno di un numero sempre più grande di equazioni elaborate, di una programmazione sempre più minuziosa, e alla fine ci si ritrova con una simulazione computerizzata sempre più difficile da comprendere."
"Non si può ricorrere a una simulazione della simulazione?" chiese Hummin. "Si scenderebbe di un livello."
"In questo caso, bisognerebbe eliminare alcune caratteristiche basilari del fenomeno, e la simulazione diventerebbe inutile. La MSP, cioè la 'minima simulazione possibile', acquista complessità più velocemente dell'oggetto simulato, e alla fine arriva allo stesso livello del fenomeno. Così, migliaia di anni fa, è stato dimostrato che l'Universo globalmente, nella sua totale complessità, non può essere rappresentato da una simulazione più piccola dell'Universo stesso.
"In altre parole, non si può avere un quadro dell'Universo considerato nel suo insieme se non studiando l'intero Universo. E' stato dimostrato inoltre che se in sostituzione si cerca di usare delle simulazioni di una piccola parte dell'Universo, poi di un'altra piccola parte e così via, per poi metterle tutte assieme al fine di formare un quadro globale dell'Universo, ci si accorge che esiste un numero infinito di queste simulazioni parziali. Quindi occorrerebbe un periodo di tempo infinito per capire pienamente l'Universo, il che equivale a dire che è impossibile acquisire tutta la conoscenza che c'è."
"Finora ho capito", disse Dors, il tono leggermente sorpreso.
"Bene, allora... sappiamo che alcune cose relativamente semplici sono facili da simulare, che via via che le cose si complicano è sempre più difficile simularle, e che a un certo punto qualsiasi simulazione è impossibile. Ma a quale livello di complessità la simulazione diventa impossibile? Be', con una tecnica matematica inventata in quest'ultimo secolo e utilizzabile a malapena disponendo di un computer molto grande e velocissimo, io ho dimostrato che la nostra società galattica non arriva a quel livello minimo di complessità. Può essere rappresentata da una simulazione più semplice della società galattica stessa. E ho dimostrato che di conseguenza è possibile predire gli eventi futuri statisticamente... cioè determinando la probabilità di varie serie di eventi, e non predicendo con certezza assoluta che una certa serie si verificherà."
"Quindi" disse Hummin "dal momento che potete simulare in modo efficace la società galattica, si tratta solo di farlo. Perché sarebbe inattuabile?"
"Io ho dimostrato soltanto che per capire la società galattica non è necessario un periodo di tempo infinito, ma se è necessario un miliardo di anni ecco che resta comunque un'impresa inattuabile. Per noi un miliardo di anni e eternità sono la stessa cosa."
"Un miliardo di anni? Ci vorrebbe tanto?"
"Non sono stato in grado di calcolare quanto tempo ci vorrebbe, però sono convinto che ci vorrebbe almeno un miliardo di anni... ecco perché ho detto questa cifra."
"Ma non lo sapete con sicurezza."
"Ho provato a calcolarlo."
"Senza successo?"
"Senza successo."
"La biblioteca dell'Università non vi è di alcun aiuto?", domando Hummin, lanciando un'occhiata a Dors.
Seldon scosse la testa lentamente. "No, nessuno."
"Dors non può aiutarvi?"
Dors sospirò. "E' una materia di cui non so nulla, Chetter. Posso solo suggerire dei metodi di ricerca. Se Hari cerca e non trova, non so proprio cosa fare."
Hummin si alzò. "In tal caso, non ha molto senso rimanere qui all'Università, e devo pensare a un altro posto dove nascondervi."
Seldon si sporse e gli toccò la manica. "Avrei un'idea, comunque."
Hummin lo fissò socchiudendo gli occhi... un'espressione che avrebbe potuto esprimere sorpresa, o sospetto. "Quando vi è venuta quest'idea? Adesso?"
"No. Mi ronzava in testa da qualche giorno, prima che andassi sulla Faccia superiore. Quell'episodio me l'ha fatta dimenticare per un po', ma quando avete parlato della biblioteca il ricordo è riaffiorato."
Hummin tornò a sedere. "Ditemi la vostra idea... sempre che non sia una cosa completamente infarcita di matematica."
"No, niente matematica. Ecco, leggendo storia nella biblioteca mi è venuto in mente che la società galattica era meno complessa in passato. Dodicimila anni fa, quando l'Impero stava costituendosi, la Galassia conteneva solo una decina di milioni di mondi abitati. Ventimila anni fa, i regni pre-imperiali comprendevano solo una decina di migliaia di mondi complessivamente. Spingendosi ancora di più nel passato, chissà fino a che punto si restringe la società? Può darsi che si arrivi a un unico mondo, come nelle leggende di cui mi avete parlato una volta, Hummin."
Hummin disse: "Secondo voi potreste riuscire a perfezionare la psicostoria occupandovi di una società galattica molto più semplice?".
"Sì, può darsi."
"Già. Pensa!" esclamò Dors presa da un entusiasmo improvviso. "Supponiamo che tu elabori la psicostoria per una società passata più piccola, e che tu possa fare delle predizioni basandoti su uno studio della situazione pre-imperiale indicando cosa potrebbe accadere mille anni dopo la formazione dell'Impero... be', poi potresti controllare la situazione reale di quel periodo e verificare l'esattezza delle tue predizioni."
Hummin commentò con freddezza: "Dal momento che conoscereste in anticipo la situazione dell'anno 1000 dell'Era Galattica, non sarebbe un test molto attendibile. Inconsciamente, sareste condizionato dalle vostre conoscenze precedenti, e alle vostre equazioni assegnereste valori ben precisi, così da pervenire alla soluzione già nota".
"Non credo" lo contraddisse Dors. "Non conosciamo molto bene la situazione del 1000 E.G., e dovremmo scavare a fondo. Dopo tutto, sono passati undici millenni."


La faccia di Seldon si trasformò in una maschera di costernazione. "Cosa vorresti dire? Non conosciamo molto bene la situazione del 1000 E.G.? C'erano i computer allora, vero, Dors?"
"Certo."
"E banche dati e registrazione audio e video, no? Dovremmo avere tutti i documenti del 1000 E.G., come abbiamo quelli di quest'anno, il 12020 E.G."
"In teoria, sì, ma in pratica... Sai, Hari, è come continui a dire tu. E' possibile avere tutti i documenti e i dati del 1000 E.G., ma nel medesimo tempo è una cosa che in pratica non si può realizzare."
"Già, ma quello che io continuo a dire, Dors, si riferisce a delle dimostrazioni matematiche, non vedo come possa valere per dei documenti storici."
In atteggiamento difensivo, Dors spiegò: "I documenti non durano in eterno, Hari. Le banche dati possono essere distrutte o cancellate in seguito a qualche conflitto, o possono semplicemente deteriorarsi col tempo. Ogni bit di memoria, ogni registrazione che non viene utilizzata per molto tempo, alla fine svanisce nel rumore puro. Dicono che un terzo dei documenti della Biblioteca Imperiale siano assolutamente incomprensibili, ma la tradizione naturalmente non permette che vengano tolti. Altre biblioteche sono meno legate alla tradizione. Nella biblioteca dell'Università di Streeling, ogni dieci anni scartiamo il materiale inutile.
"Certo, i documenti consultati spesso ed esistenti in più copie su vari mondi e in varie biblioteche, governative e private, rimangono abbastanza chiari per migliaia di anni, così molti punti essenziali della storia galattica sono tuttora noti anche se si tratta di eventi che risalgono all'epoca pre-imperiale. Ad ogni modo, più si va indietro, più diminuisce il materiale conservato".
"Non riesco a crederci" disse Seldon. Non bisognerebbe fare copie del materiale che rischia di deteriorarsi? Come avete potuto lasciar scomparire così la conoscenza?"
"La conoscenza indesiderata è conoscenza inutile" disse Dors. "Prova a pensare al tempo, agli sforzi e all'energia che si sprecherebbero per risistemare in continuazione i dati inutilizzati. E lo spreco aumenterebbe sempre più col passare del tempo."
"Ma qualcuno un giorno o l'altro potrebbe avere bisogno dei dati eliminati con tanta disinvoltura, no?"
"Magari una volta sola in mille anni. Salvare tutto quanto in previsione di un'esigenza del genere non è economico. Nemmeno nella scienza. Hai parlato della teoria gravitazionale primitiva, e hai detto che è primitiva perché la sua scoperta si perde nelle nebbie dell'antichità. Come mai? Voi scienziati, voi matematici, non avete conservato tutti i dati, tutte le informazioni, arrivando fino al periodo nebuloso e remoto della scoperta di tale teoria?"
Seldon emise un gemito e non cercò neppure di rispondere. Disse: "Be', Hummin, la mia idea è già da buttare. Basandoci sul passato, e quindi su una società più piccola, avremmo maggiori probabilità di impiego della psicostoria. Però le conoscenze storiche necessarie diminuiscono ancora più in fretta delle dimensioni della società, quindi diminuiscono anche le probabilità di impiego della psicostoria... non si riesce a trovare il giusto equilibrio".
"A dire il vero, ci sarebbe il Settore di Micogeno", fece Dors meditabonda.





Click qui per scrivere via modulo CGI anziché con il vostro solito client


| Curriculum | Fotografie | Link | Funny games | Diner's | Stampa estera |
| Windows detected. Delete? Y(ES)/H(ELL YES) | Decalogo general de las fases de un proyecto |
| Preludio alla Fondazione | Notizie non proprio dell'ultim'ora |

| Effetti della radioattività sugli umani | Uso dell'uranio nelle munizioni |

  visite. In Italia sono le ore    del  

© 2000 Alberto Pertile